ROMANO ROMANELLI (1882-1968)

Romano, figlio di Raffaello e nipote di Pasquale Romanelli, nacque a Firenze il 14 maggio 1882 e divenne uno scultore e uno scrittore molto conosciuto. Mostrò sin da ragazzo un’attitudine per la scultura e, sotto la guida del padre, sembrava destinato a proseguire la tradizione di famiglia ma, come era successo a Raffaello all’incirca della stessa età, l’estate trascorsa a Viareggio aveva trasformato le aspirazioni di Romano verso una vita in marina. Completati i suoi studi, Romano si iscrisse all’Accademia Navale di Livorno e divenne ufficiale di marina e durante la prima guerra mondiale fu nominato Comandante di Vascello. Romano viaggiò molto in Africa e in Estremo Oriente, scoprendo la scultura monumentale cinese. Nel 1905, durante una delle sue licenze navali, modellò il ritratto di suo fratello che verrà poi fuso con l’aiuto del padre. In un altro congedo, a Napoli, si recò nello studio di V. Gemito realizzando un’eccezionale scultura intitolata Testa di un vecchio marinaio. Lo stile di Romano si stava allontanando da quello di Raffaello e, per questa ragione, tendeva a frequentare lo studio di altri scultori piuttosto che quello del padre in Borgo San Frediano. Come tutti gli artisti della sua generazione si recò a Parigi negli anni del 1910-11 frequentando vari studi, come quello di Rodin. In questo periodo realizzò il gruppo raffigurante Ercole che lotta con il Leone, presentato alla Biennale di Venezia nel 1910, poi all’Esposizione Universale di Roma nel 1911. Quest’opera si trova oggi collocata al centro di Piazza Ognissanti a Firenze. Romano si decise quindi ad abbandonare del tutto la Marina e dedicarsi alla scultura. Seguirono con il tempo altri gruppi e figure scultoree come Risveglio di Brunilde (per il quale posò Isadora Duncan che aveva conosciuto a Parigi), Leda e il cigno, la Pietà per il monumento alla madre italiana a Roma, la statua del Pugile a Roma, lo Scultore, il Pugile Seduto del Foro Italico, Giano e la Vergine, il bassorilievo Romolo che traccia il solco, l’altorilievo in marmo con la Giustizia di Traiano per il palazzo di Giustizia di Milano, il monumento a Skanderbeg del 1938 in Piazza Albania a Roma. Romano fece molti ritratti dei principali scrittori italiani del tempo, come Giovanni Papini e Soffici. Fece un ritratto in bronzo del duca d’Aosta, della marchesa Ximenes d’Aragona, di Chiquita Esteban de Canongo e di molti, molti altri. Nel 1930 fu nominato professore di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua eredità include oggi anche la Tenuta Riseccoli, l’azienda agricola in cui Romano avviò la produzione di vino ed altri prodotti tipici toscani. Romano morì nel 1960.

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